Cap.1. Un classicone: le Gif animate e le Clipart
Per partire col botto, iniziamo da un classicone del Web Vintage anni ’90: le Gif animate e le immagini “emozionali” offerte dal Master of Puppets del #webunopuntozero, Clipart di Microsoft.
Chi non ricorda lo stupore con il quale consultavamo gli infiniti archivi di Clipart alla ricerca di icone coloratissime, omini in posizioni assurde e gif animate?
Solitamente, il processo decisionale sottostante la scelta di una Clipart attraversava tre fasi:
1. Cosa cerco? Alias, come posso rappresentare il concetto che ho in mente con un’icona?
Finchè il problema era rappresentare cose tipo “lavoro”, “ufficio”, “contratto” tutto bene. La faccenda si complicava con concetti tipo “Esperienza”, “Tradizione” o “Qualità”. Eh, qui si apriva un mondo di creatività e pensiero laterale che ora non esiste più. Ora per qualsiasi concetto escono risultati. A volte anche poco vestiti.
2. Quale scelgo? Scelgo l’omino che stringe la mano o è meglio quello con la valigetta?
Qui la scelta era ardua, e durava parecchi minuti. Ma finiva sempre con la scelta della stretta di mano, è ovvio.
3. Ora che ho scelto, dove lo piazzo nel sito?
Bella domanda. Arrivati a questo punto non potevamo mollare. Tanto sforzo per scegliere l’omino che stringe la mano ad un altro omino del tutto identico a sè stesso, e ora non sappiamo dove piazzarlo? No, non possiamo cedere. Ma all’inizio non c’erano la web usability, l’eye-tracking, l’user experience, le call to actions, l’interaction design. C’era solo un foglio in html ben poco user-friendly, e la tua indecisione su dove piazzare la clipart o la gif animata. Qui c’è poco da dire in realtà, vigeva la regola del “mettila lì dai, dove c’è spazio”.
Veniamo ora alla parte più divertente, riesumiamo qualcuna delle vecchie clipart e gif animate che tanto ci piacevano (e che, ahimè, a qualcuno piacciono ancora):
Il web, fino a qualche anno fa, era davvero così. Animato, colorato e stupefacente: testo giallo su sfondo bianco, immagini glitterate e scintillanti, siti web da capogiro. E’ anche grazie a questi errori che sono nate l’ergonomia cognitiva, la web usability e la web accessibility, il W3C e l’eye-tracking. Ma da qui in poi, è un’altra storia!