Se anche tu hai deciso di adottare una strategia di digital marketing per pubblicizzare la tua attività su Internet, l’email marketing sarà certamente diventato uno dei principali metodi per instaurare relazioni con i tuoi clienti.
’email marketing, infatti, non solo ti permette di raggiungere i tuoi clienti in maniera diretta, ma anche di monitorare le azioni che vengono compiute sulle e-mail inviate (aperture, clic, disiscrizioni, ecc.), in modo da ottimizzare ulteriormente la comunicazione e rendere i tuoi clienti più coinvolti nei prossimi invii. Oltre a questo, uno dei principali vantaggi dell’email marketing è che ha il più alto ROI (ritorno sull’investimento) di tutte le forme di marketing, con una media di circa 36 dollari in cambio di ogni dollaro speso.
Questi vantaggi appena descritti hanno ovviamente portato a una rapida diffusione di questo strumento di comunicazione, soprattutto negli ultimi anni. Basti pensare che oltre 306 miliardi di email sono state inviate ogni giorno nel corso dell’anno 2020, e si stima che questa cifra aumenterà ancora a oltre 376 miliardi di mail giornaliere entro il 2025.
Purtroppo, come puoi immaginare, ogni strumento con grandi vantaggi può portare anche degli svantaggi. Infatti, chiunque può ora inviare massivamente spam, ovvero comunicazioni spazzatura non richieste inviate in blocco su Internet. Si stima che l’85% dei 306 miliardi di email a cui accennavamo prima sia spam.
E anche a te sarà sicuramente capitato che le newsletter ricevute dai clienti vengano contrassegnate come spam dal loro provider di posta. Il motivo è molto semplice: al fine di combattere la diffusione dello spam le regole e filtri adottati dai provider di posta stanno diventando sempre più stringenti.
A questo punto ti starai chiedendo: come posso evitare che le mie comunicazioni (legittime) finiscano nello spam? Ecco subito nove regole veloci e semplici che ti aiuteranno a raggiungere questo scopo.