È proprio vero, la frenesia, la competizione, la necessità di apparire davanti ai competitors, nonché la capacità di adattarsi ai nuovi algoritmi dei motori di ricerca, sta regalando a titolari di siti e di riflesso a tecnici di settore, non pochi grattacapi.
Ma cosa si può fare in attesa che il Web3, ovvero la terza grande espressione ed evoluzione del web, (la blockchain), arrivi prepotente a stravolgere il mercato? Cosa accadrà quando le big tech non avranno più il potere di controllare l’indicizzazione del sito e quest’ultimo sarà contenuto all’interno di speciali wallet?
Beh la risposta è semplice… In questo momento di transizione, dove gli scenari si presentano particolarmente nebbiosi e il rifacimento è dietro l’angolo, dobbiamo far rendere al massimo il nostro sito, curandolo sotto ogni punto di vista, accertandoci che il suo stato di salute sia ottimale dal punto di vista delle prestazioni, della tecnologia e delle best practice. Il sito è un investimento e un patrimonio da preservare.