Quali sono state le novità introdotte dai social network in questo delicato periodo e come hanno agito alcuni tra i principali brand?
Distanziamento sociale sì, ma solo di persona, per questo è stato riscoperto il piacere delle videochiamate: Facebook ha introdotto Messenger Rooms, stanze virtuali dove è possibile riunire fino a 50 persone, anche tra i non iscritti. Whatsapp ha ampliato il servizio a un massimo di 8 utenti.
Sono aumentate le dirette Live Instagram per seguire lezioni di fitness, di cucina, con corsi gratuiti. Grazie ai social network abbiamo continuato ad alimentare le nostre passioni e anche a scoprirne di nuove.
Ma la vera rivoluzione sono state le stories, le regine indiscusse delle interazioni su Instagram. Fin dai primi giorni dell’emergenza coronavirus sono stati introdotti gli sticker “grazie” ed “eroi in corsia” dedicati agli operatori sanitari. Poco dopo è arrivato l’adesivo “io resto a casa”, con tanto di stories a tema raggruppate in evidenza sulla home, per incentivare gli utenti a seguire le regole del lockdown. Infine sono comparse le challenge, sfide virtuali fino a oggi prerogativa di Tik Tok.
I social network si sono armati in poco tempo di tutti gli strumenti necessari per essere presenti nella quotidianità di ciascuno e per accompagnarci nei tre lunghi mesi di lockdown.
La risposta dei brand non è tardata ad arrivare. Grazie anche a nuovi strumenti da sperimentare, alcune aziende hanno utilizzato i social non solo come meri contenitori di informazioni ma ne hanno enfatizzato le funzionalità interattive, sviluppando tematiche ludico-esperienziali e dando quindi la possibilità agli utenti, anche a casa, di evadere dalla quotidianità e di interagire con i brand stessi per mezzo di quiz, sondaggi, contest, challenge.
Un cambiamento radicale di comunicazione, tone of voice, intrattenimento ma anche visual.
Alcune aziende internazionali hanno deciso di cambiare il proprio logo per ricordare l’importanza del distanziamento sociale per ridurre il rischio di contrarre e diffondere la malattia. È l’esempio lanciato da marchi come Audi, McDonald’s, Volkswagen e Robe di Kappa.